Drone GoPro Karma si schianta al suolo improvvisamente
Il drone GoPro Karma fallisce in fase di “decollo”. Lo schianto improvviso al suolo durante la fase di volo è costato il licenziamento collettivi di circa 300 dipendenti GoPro, quasi tutti impegnati nella sezione progettazione del dispositivo. Il lancio del nuovo drone GoPro Karma ha presentato difficoltà già nelle fasi iniziali con un richiamo massiccio dei droni difettosi che hanno minato la buona riuscita dell’operazione di Marketing.
La società non si è sbilanciata sull’effettivo fallimento dei nuovi droni prodotti e anzi GoPro ha annunciato di aver intrapreso l’azione di licenziamento collettivo per “allineare meglio le risorse con le esigenze di business”, come si evince dalla dichiarazione emessa dalla società a TechCrunch che evidenzia come il licenziamento non ha avuto effetti immediati, poiché i dipendenti interessati continueranno a lavorare regolarmente fino al 16 febbraio 2018.
I problemi del drone
Il drone è stato lanciato nel tardo 2016 è stato subito ritirato dal mercato a causa di un problema all’alimentazione, che lo portava a spegnersi improvvisamente, anche durante le fasi di volo. Tornato in circolazione nel Febbraio del 2017, condizionato dai continui ritardi , è diventato poco competitivo in un mercato molto agguerrito soprattutto nella fascia di prezzo in cui è stato collocato e che gli ha reso molto difficile ricavarsi una posizione di prestigio.
Il principale business per GoPro è costituito dalle action cam Hero, la cui line up ha subito un aggiornamento lo scorso settembre con il modello Hero 6 Black, disponibile anche in Italia al prezzo di 569,99 euro sul sito ufficiale. Su Amazon lo si può trovare intorno ai 500 euro.
Altri licenziamenti
Purtroppo non è la prima volta che la società effettua licenziamenti collettivi; nel marzo 2017, 270 dipendenti vennero licenziati in modo collettivo.
Prima ancora, nel 2016, altri 200 lavoratori erano stati licenziati dalla Società.
Al momento, le azioni di GoPro sono considerevolmente calate dal massimo raggiunto di quasi 87 dollari, registrato nell’ottobre del 2014.
Nel corso dell’ultimo anno, infatti, le azioni sono scese vertiginosamente a 11,69 dollari nel settembre scorso.
Dopo la comunicazione dell’ultimo licenziamento collettivo, le azioni si potevano acquistare a circa a 7,60 dollari.